Teatro a domicilio, teatro diffuso o teatro nelle case. Nell'epoca delle sperimentazioni e degli adattamenti anche il teatro si è cerca  nuove vie di contatto con il pubblico. E se quella percorsa in questa nella rassegna estiva intitolata “Legger-ezza” , è forse più tradizionale di tante altre. 

Più di venti spettacoli, da giugno a settembre, in cortili, giardini e terrazze di case private cagliaritane e dell'hinterland, per riportare il teatro ad una delle sue storiche dimensioni: quella privata domestica, appunto. Il palazzo reale, con re e nobili, è diventato ora la casa con i suoi abitanti. 

 

«Potremmo definirlo un teatro di condominio, di convivialità, dove si condivide, si sperimenta –  il teatro nelle case non nasce certo in quest'epoca ma per noi è  utile anche per mettere alla prova delle drammaturgie anche con pubblici che normalmente non vengono a teatro». E quindi, così come accadeva in passato, anche qui portare in scena una pièce può voler dire metterla alla prova, modificarla. 

 

Un teatro in punta di piedi, faccia a faccia, fra spettacoli già noti al pubblico - l’iconico “La vera storia della cicala e della formica” e “Baijicca” con le attrici del Laboratorio Orcoillogico - ce ne sono stati altri inediti come “Io e te”, “Canti parlati”, “Incanti parlanti” e “A tu per tu”. Appuntamenti che hanno accompagnato le calde sere estive cagliaritane; tutti con la stessa funzione che è stata quella di legare ancora una volta insieme attori e spettatori.