Oja, o Ma (REPLICA) | Rassegna TeatrExma

Oja, o Ma (REPLICA) | Rassegna TeatrExma

 

 Teatro dallarmadio in collaborazione con Camù - Centri d'Arte e Musei

Presenta

ÒJA, O MA’ | Rassegna TEATREXMA - Replica straordinaria!
Prima recita ore 18.00 (Primo Cast)
Seconda recita ore 20.00 (Secondo Cast)

Testi di Francesco Frisco Abate
Traduzione di Cristian Urru
Regia e adattamento teatrale di Fabio Marceddu
Elaborazioni e incursioni musicali di Antonello Murgia

Sala Conferenza / TeatrExma, Via San Lucifero, 71 - Cagliari

Ore 18.00: Elio Turno Arthemalle, Rossella Faa e Marceddu Fabio
Ore 20.00: Giacomo Casti, Lia Careddu, Fabio Marceddu, Francesca Saba.

Presentazione:

Dopo il tutto esaurito delle due recite al debutto, lo scorso 26 dicembre, domenica 3 febbraio TeatrExma ripropone "Oja, o Ma’" di Francesco Abate, versione in sardo di "Mia madre e altre catastrofi", (Einaudi, 2016) ora edito da Ilisso edizioni nella traduzione in sardo di Cristian Urru.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro dallarmadio in collaborazione con Camù - Centri d'Arte e Musei.
Regia di Fabio Marceddu in collaborazione con Antonello Murgia che cura gli inserti sonori e musicali.

“Ho sempre guardato al teatro e al cinema ogni volta che ho scritto un libro – dice Francesco Abate – Quando con Cristian Urru abbiamo messo mano alla versione in sardo di “Mia madre e altre catastrofi” da subito abbiamo sperato che una compagnia teatrale facesse suo questo testo e, secondo la tradizione del teatro dialettale, portasse la storia in giro per le piazze. Il fatto che questo stia accadendo è la soddisfazione più grande. Ancor di più vedere un teatro a Cagliari riempirsi (tanto da richiedere le repliche) per un’opera interamente recitata in sardo”.

“Tornare alla lingua Madre per parlare della Madre per eccellenza, questo è quello che ci permette di fare questa traduzione della esilarante Mia Madre e altre catastrofi di Francesco Abate nella versione in sardo di Cristian Urru. Per noi – dicono Fabio Marceddu e Antonello Murgia – avvicinarci alla Madre di Abate e diventare parte dei suoi cantori è un modo per raccontare la Madre Sarda, nella sua variante casteddaia, una madre granitica e ironica, che non si fa schiacciare dalle sofferenze e dal destino che a volte infierisce, ma che anzi lo domina come una tigre, insegnando ai più deboli a diventare più forti. La riduzione, necessaria per la rilettura si affida al gioco delle parti, dove tutti diventano madri, figlio ed altri attori di questo scenario che è insieme calvario e redenzione, percorso necessario per ritrovarsi, dove Mamai, grande madre, è contemporaneamente “formattrice e lenitrice”.


INFO E PRENOTAZIONI

Considerato il numero dei posti disponibili la
prenotazione è obbligatoria contattando i numeri 3397102534 / 3405332685 o scrivendo a
promoteatroarmadio@gmail.com

Biglietti (solo su prenotazione) 10 € (8€ ridotto)